Lo scorso weekend abbiamo fatto lezione a Trevignano Romano (Rm) con Laura e Maria Grazia, due “ragazze un po’ cresciute” , entrambe e-bikers, affrontando come principale argomento il superamento di rockgardens e altri ostacoli rocciosi , come drops e step-down copiabili (gradoni o scaloni superabili senza dover saltare con la bici). In queste situazioni bisogna intanto separare la questione “blocco mentale” (di cui abbiamo parlato qui) – se presente – dagli eventuali deficit tecnici.
Le due allieve hanno livelli differenti. MG ha una buona base sui fondamentali (posizione base, curve), mentre per Laura dovremo impostare un “reset” a monte sull’assetto in bici in discesa.
Introducendo concetti quali bike body separation (gestione del corpo indipendente dal movimento della bici, o meglio adeguamento della posizione in base a quel che fa la bici) , uso corretto dei freni (brake confidence) e scelta della linea (line choice) sia Laura che Maria Grazia sono riuscite ad affrontare alcuni passaggi su roccia che precedentemente effettuavano a piedi.
E’ si’ vero che le bici e le ebike moderne “perdonano” parecchio , ma non basta un angolo di sterzo aperto e una buona escursione per evitare cadute ed errori, che finche’ l’ostacolo e’ piccolo o breve sono facilmente perdonati dal mezzo, ma che possono diventare pericolosi quando l’ostacolo diventa piu’ grande o lungo. Il rockgarden che abbiamo poi affrontato e’ abbastanza breve, ma richiede una linea precisa per essere chiuso in modo da poter effettuare la curva che ci troviamo immediatamente in uscita. Quindi quando siamo agni inizi della nostra “carriera” di biker, e’ importante fermarsi e osservare, cercando di capire quando e dove posso frenare/rallentare e dove devo mollare. Se riusciamo a “visualizzare” nella nostra testa il modo in cui effettueremo il passaggio , il cervello iniziera’ ad attivare i motoneuroni , permettendo di acquisire precocemente quella memoria muscolare che sara’ determinante nella chiusura del passaggio. Questo processo diventa sempre piu’ importante al crescere della difficolta’ e della lunghezza del tratto in questione.Dopo due tentativi e un attenta visualizzazione anche il “rockgarden con la curva” e’ stato chiuso da Maria Grazia.
Un altro aspetto importante da tenere presente all’allungarsi dei passaggi complessi e’ lo sguardo. dobbiamo sforzarci di guardare sempre qualche metro avanti, e non davanti alla ruota anteriore. Puo’ sembrare banale, ma oltre che permetterci di prevedere le successive correzioni di traiettoria, la testa ha un certo peso, e se la abbassiamo rischiamo che il corpo la segua, con conseguente sovraccarico anomalo sull’anteriore e rischio caduta.
Concludendo, e’ stata una mattinata soddisfacente per tutte: ricordo comunque ancora l’importanza di esercitarsi anche in maniera autonoma in skill base come surplace e curve senza appoggio. Ci sono tante cose fattibili anche in un parcheggio che permettono poi piu’ sicurezza sui trail. Avremo sicuramente modo di approfondire in futuro.
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