Quale ebike per donna?

“Brutte” ma facili: quali sono le ebike piu’ adatte alle donne ?

Il passaggio all’ebike puo’ essere traumatico per chi ha tanti anni di mtb tradizionale alle spalle. E lo puo’ essere altrettanto per chi fa la coraggiosa scelta di iniziare direttamente “a pile”. Io stessa sono stata trascinata dall’entursiasmo di una “bici sbagliata” , giocandomi in parte una stagione.
Cominciamo con il dire che la sostanziale ma ovvia differenza tra una bici a pile e una a gambe e’ il peso. Peso che, nel caso di un ebike del segmento classico (non light-e-bikes, di cui faro’ qualche cenno in seguito) sara’ tipicamente tra i 22 e i 25 kg. Quindi tra i 7 e i 10 “kg di troppo” rispetto all’equivalente non motorizzato di pari segmento. Non sono pochi. E non essendo pochi diventano necessari alcuni accorgimenti sia a livello geometrico nella progettazione della bici, sia poi a livello di guida. Ma visto che preveire e’ meglio che curare, vediamo come scegliere una bici che sia adatta a stature inferiori ai 170 e pesi inferiori ai 65 kg.

Le valutazioni da fare sono :
1) Peso: anche se c’e’ il motore se possiamo scegliere un modello + leggero i kg in meno sono sempre cosa gradita
2) Posizione batteria: piu’ la batteria e’ bassa e vicino al motore, meno avremo influenza del peso sull’avantreno e il peso diventera’ addirittura un aiuto in certi casi. Prediligere mezzi con batteria “ciccia e corta” a mezzi con batterie bislunghe che occupano tutto il tubo obliquo
3) Altezza sella: Piu’ che mai con l’ebike e’ importante, a telescopico abbassato, toccarci bene e comode e riuscire a liberarsi della bici con facilita’ in caso di caduta.

Detto questo vi porto alcuni esempi, in ordine di preferenza, di e-bike che rispondono a questi requisiti

1) THOK MIG

mig action

La prima non poteva che essere la mia Thok MIG. Sia nella prima serie (quella che ho io) che nelle seguenti, mantiene il montagggio inverso della batteria, con un centro di gravita’ basso e ben bilanciato. Facilissima da guidare e con geometrie moderate, eccelle nei giri all-mountain e nello stretto. In taglia S monta entrambe 27.5 ma e’ configurabile mullet.

2) Lapierre Overvolt GLP2

18.09.20. Mountain Biking UK. Forest of Dean PIC © Andy Lloyd www.andylloyd.photography

La bici usata dalla Coach Roxy (altezza 155cm). Come potete vedere la batteria ha un posizionamento molto particolare, che rende la distribuzione dei pesi molto neutrale. Mullet nell’allestimento corrente quindi 29 davanti e 27.5 dietro credo sia comunque montabile con entrambe 27.5 per guadagnare agilita’. Unico difeto se si puo’ dire, l’impossibilita’ di inserire il portaborraccia

3) Intense Tazer

Con un peso piu’ che rispettabile, anche qua abbiamo un posizionamento ragionato della batteria. Forse tra le “low gravity center” ebikes questa e’ quella con l’estetica piu’ pulita e accattivante, oltre che un ottimo rapporto qualita’ prezzo nella sua fascia.
Difficile da reperire sul mercato italiano.

4) Cannondale Moterra prima serie

Brutta ma davvero facile. Se avete la fortuna di imbattervi in una Moterra prima serie (quella con il tubo grosso e “storto”) usata ad un buon prezzo (inferiore a 3000 euro) prendetela di corsa e non ve ne pentirete. E’ l’ultima di casa cannondale ragionata in base alla funzionalita’ e non solo all’estetica.

E le altre ??? Vanno proprio lasciate stare ?
Non in modo assoluto. Va fatta una valutazione molto ponderata. Ci sono alcune “bici compromesso”, che avranno sempre una buona rivendibilita’ e una discreta facilita’ d’uso: sono le Cube (sia la 140 che la 160), l’immancabile Specialized Turbo Levo (evitare i modelli troppo vecchi, ante 2019), tutte le Santa Cruz (per chi puo’ permettersela), e ho avuto anche un buon feedback sulle canyon.
Da evitare CATEGORICAMENTE IMHO, MONDRAKER e FANTIC.

Ma invece … le ultraleggere ??
Questo e’ un capitolo a parte. Ho provato la LevoSL : se esci assieme a muscolari e hai comunque una buona base di allenamento, puo’ essere una buona idea per faticare un po’ meno in salita senza dover compromettere o quasi il divertimento e l’agilita’ di una muscolare. Diventa assolutaente inutilizzabile pero’ in gruppi elettrici standard.
Promette molto bene invece la Orbea Rise, anche nella versione alluminio che potrebbe essere un “compromesso nel compromesso”, ma aspetto di avere opportuita’ di provarla davvero, per capire se la lunghezza della batteria nel tubo obliquo non squlibra troppo il mezzo e crea quella antipatica sensazione di sovraccarico sull’anteriore che e’ poi la maggior fonte di difficolta’ di guida in molte ebike.

Volendo infine rispondere alla domanda… posso iniziare con un elettrica ? La risposta e’ si, ma diventa quasi indispensabile prendere lezioni e bisogna mettere in conto – se nn si hanno esperienze regresse – un po’ piu’ di “pelo” in determinate situazioni.

Concludo sottolineando che quanto scritto finora e’ un parere puramente personale della sottoscritta Chiara “KiaZ” Zanutto, in base alla propria esperienza maturata. La bici resta una cosa molto soggettiva , non e’ mia intenzione favorire o screditare nessun brand in particolare.


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